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Intervista ad Anna Magni | Re:cover
Anna Magni
Anna Magni – Menu
Anna Magni – Immagine 1
Da dove nasce il concept?
Ci è parso di capire che l’idea iniziale fosse diversa, spiegaci com’è andata.
Sono stata coinvolta da Sofia quasi un anno e mezzo fa, ma lei ha iniziato a scrivere alcuni pezzi molto prima.
Non c’è mai stato un concept dichiarato fin dall’inizio, è stato un divenire di idee e scambi reciproci. È stato molto bello 🙂
Che tipo di lavoro aveva in mente Sofia?
Sofia voleva fare un lavoro introspettivo, importante per lei e per la sua vita, qualcosa di molto personale,
un flusso di pensieri che poi si è tramutato in musica.
Quando sei stata coinvolta per il progetto?
Sono stata coinvolta quando ancora l’EP era in lavorazione. C’erano già alcuni pezzi ed altri in fase primordiale.
Tra di noi c’è sempre stata una stima reciproca, lei ha sempre seguito ed apprezzato le cose che facevo e viceversa (gli Iori’s mi sono sempre piaciuti molto).
La cosa è non è nata in maniera standard, non c’è mai stato il “Anna mi fai la cover?”.
È nata piuttosto con “ti va di parlare un po’ insieme del mio progetto?”. Infatti tutto è cominciato con delle birrette e piacevoli discussioni su cosa ci piaceva o meno, sulla musica, sulla grafica sui nostri gusti estetici, etc.
Poi ho sentito il primo pezzo dell’album, Comet, e mi sono detta:


Come sei abituata a lavorare?
In generale a me quello che interessa è fare cose belle, fatte bene in ogni dettaglio e sapevo che con lei sarebbe stato possibile farlo.
Il fatto che è iniziato tutto tranquillamente ha aiutato, zero ansie ed un sacco di ispirazione.
Come ti sei trovata a lavorare con Sofia?
Molto bene. Secondo me abbiamo un’estetica che ci unisce, quindi lo scambio reciproco di idee è stato molto stimolante.
E poi Sofia è una che quando non le piace una cosa lo dice senza problemi, cosa indispensabile per un risultato finale soddisfacente per entrambi i lati.
Come si può interpretare la calma e il procedere lento nel portare avanti il progetto?
La calma che si è presa per realizzare questo progetto è dovuta al fatto che stava costruendo una strada propria. Prendendo le distanze dal passato e fare qualcosa di nuovo e diverso, più intimo.
Essendo un lavoro molto personale, Sofia ha cercato fin dall’inizio di circondarsi di persone fidate. Siamo tutti suoi amici, ognuno con una personalità e professione diversa, una “grande famiglia”, e secondo me, si vede e si percepisce nel risultato finale e come sta andando adesso.
È stato un dettaglio importante, quando si sta sta bene si lavora bene.
Quali sono le reference principali a cui facevate riferimento?
Le reference erano svariate, ma tutte con un filo comune. Inizialmente non voleva comparire in copertina, ma poi si è resa conto che forse avrebbe dovuto/voluto comparire in prima persona, proprio per una cosa sua personale. Ci voleva mettere la faccia.
Le reference andavano da Grace Jones a FKA Twigs, da Aphex Twin ad Antony and the Johnson (ora Anohni).
Diciamo che Grace Jones era la cosa che ci piaceva di più.
Alcune suo copertine sono incredibili, mi piacciono tantissimo e secondo me quel livello è difficile eguagliarlo, figuriamoci superarlo, come estetica e forza visiva.
Quindi quando è iniziato tutto?
Siamo partite un anno fa con il primo shooting, la fotografa era Germana Frattini, che lavora in analogico ed ha uno stile molto particolare. Secondo me è davvero brava.
Make-up artist è stata Elena Barosi. L’ho conosciuta per la prima volta in quell’occasione, personaggio incredibile, bravissima, con una esperienza alle spalle che fa paura. È stato bello.
Anna Magni – Immagine 1
Sviluppate le foto, ci sono piaciute un sacco.
Come mai il tema dell’acqua?
Più che acqua la cosa principale dell’album, che mi ha ricordato spesso Sofia, era la fluidità.
Un album fluido.
Come si è voluto il rapporto tra voi?
Più che il solito rapporto grafico-committente, il nostro è stato un rapporto di scambio di idee.
Dopo aver stampato le foto analogiche come si è sviluppato il lavoro?
Sofia stava portando avanti con Karol Suldolski, Giorgio Calace e Tora Cellini, il video di Comet. Dall’altra parte Germana ha portato le foto a sviluppato le foto, io dopo mi sono occupata delle post produzione ed impaginazione della cover.
E dove hanno girato il video?
Anna Magni – Immagine 2
In un acquapark qua vicino a Milano.
Sei riuscita a sfruttare le foto analogiche anche se era un lavoro difficile?
Sì, per alcune cose prima sì. Per la cover dell’ep in sé no. Io personalmente mi sono trovata un po’ in difficoltà con la post, essendo analogiche o vanno bene o non vanno bene. Le foto chiaramente andavano bene, ma col tempo io e Sofia ci siamo rese conto che forse non avevano la giusta luce per una vinyl cover. Non avevano l’impatto che cercavamo.
Ci sono stati altri shooting?
Sì, c’è stato un piccolo shooting di Giorgio Calace durante le riprese del video di Comet, nell’acquapark.
Ti sono serviti gli scatti all’acquapark?
Beh direi di sì. Perché alla fine è proprio una di queste foto che utilizzato per la cover.
Eravamo un po’ incartate un po’ con questa storia delle foto analogiche, quindi ad un certo punto decidiamo di valutare qualunque possibilità. Quindi niente, ho preso la foto, la scontorno male, metto lo sfondo rosso e bom, andata. Fatta!
Piaciuta tantissimo a tutti fin da subito.
In cosa tu e Sofia andate particolarmente d’accordo?
Una cosa su cui io e Sofia andiamo molto d’accordo è anche il fatto di voler dar un senso ad ogni cosa, ad ogni dettaglio di progetto.
Questo per esempio è quello che ho sempre apprezzato Double Soul degli Iori’s Eyes, nulla era fuori posto.
Fare le cose belle secondo me significa questo: dovunque, ci deve essere qualcosa che torna. Si può chiamare anche qui “flusso”, tutto deve essere collegato.
E poi perché hai scelto quel rosso? È lo stesso che usi sul tuo tumblr, no?
Anna Magni – Immagine 3
Sì c’è sul mio tumblr, ma la prima volta che l’ho usato è stato per Sofia.
Mi piace molto, non è un rosso pieno, tende all’arancione. Ed è molto deciso, rimane.
A Sofia scontornata ho dato una color fredda, “eterea”. C’è quindi un forte contrasto tra freddo e caldo, ed è proprio quello che ci è piaciuto fin da subito. Un album, freddo, fluido, ma comunque molto intimo, quindi caldo. Nonostante di primo acchito possa sembrare che quel rosso non c’entri nulla, c’entra eccome ed è quello che è piaciuto a Sofia.
Quindi le foto analogiche non le avete sfruttate come avreste voluto?
Diciamo che sono state fatto per un fine, ma quel fine è cambiato. Averle fatte è servito molto.
Avete in mente altri progetti?
Ora L I M è in tour. Poi chi lo sa! Godiamoci il momento 🙂
Quindi ti interesserebbe metterti ancora alla prova in questo ambito?
Assolutamente sì, lavorare per la musica mi piace molto. È una delle mie passioni, quindi perché non unire due cose in una!
Quando lavoravi a questo progetto?
Allora ero ancora full-time nella mia vecchia agenzia. Quindi ci lavoravo nel tempo libero, di sera/di notte, sul treno. Insomma quando potevo.
Quando hanno pubblicato l’album?
Anna Magni – Immagine 4
Hanno pubblicato a Marzo. È incredibile che anche se il progetto è stato fatto molto con calma, poi la versione definitiva sia in realtà frutto di un’idea che è saltata fuori molto velocemente.
Il tuo lavoro precedente in agenzia ti ha aiutato nel progetto per Sofia?
Diciamo che ho messo a frutto qualcosa che ho imparato in questi primi cinque anni di lavoro: il non focalizzarsi su un’idea, su una strada, ma riuscire a cambiare direzione senza pensarci troppo se quella che si è presa non la si sente giusta. Se vedi che non funziona bom, butta, via. Riinizi da capo e risparmi molto più tempo. E così è stato.
Ha preteso tanto da te Sofia?
La cosa bella è che abbiamo avuto pretese alte entrambe. Sofia è così, per me è uno dei suoi pregi. Puntare in alto e fare le cose di qualità, sempre!
Ma tu sapevi già che ti saresti occupata del sito?
Diciamo che per tutto l’aspetto grafico statico si è affidata a me. Alla fine io faccio quello di lavoro e negli anni mi sono specializzata nel web design. Il fatto di fare un dominio e di uscire con un sito l’avrebbe di certo aiutata.
Quindi diciamo che parte dell’aspetto digital me ne sono occupata io per l’uscita.
La cosa bella che della piattaforma che ho usato per il sito di Sofia che ci sono tutti quelli effetti in codice da poter sfruttare. E quello su adesso mi sembrava perfetto.
Con lei comunque e nei suoi artwork ho sempre usato dei filtri in Photoshop abbastanza trash, che non si usano mai. Ma a me piacciono molto. 🙂


Quindi ti piace il trash in generale?
Tantissimo. Quando è fatto bene lo adoro. Sono stata sempre molto amante del trash e degli anni 90. Il mio grande orgoglio del passato è il mio blog “cavalli scontornati”.
Ma è il primo lavoro che fai di questo tipo?


E cosa ascolti?


Cosa credi potrà portare al successo l’album di Sofia?
Non so cosa la porterà al successo, ma spero che succederà presto. Se lo merita tantissimo.
Sono convinta che primo o poi, quando fai le cose così bene qualcuno se ne accorge. E di lei se ne stanno accorgendo in moltissimi!
  • ANNA MAGNI
    L I M / Comet

    a cura di Matteo Crespi, Alessandra De Isabella ed Eleonora Pasini – 6/06/2016
    La progettista

    Anna Magni nasce il 23 Dicembre 1988 nei pressi del lago di Como e attualmente vive a Milano.
    Ha studiato Graphic Design presso la NABA (Nuova Accademia di Belle Arti) e adesso è Direttrice artistica presso l’agenzia The Mad Box; è anche un’illustratrice freelance e si occupa di progettazione digitale e identità visiva.

    L’artista e l’album

    Sofia Gallotti nasce il 3 Novembre 1987 e ha studiato presso l’Accademia delle Belle Arti di Brera a Milano. Fa parte degli Iori’s Eyes, che hanno portato avanti nel tempo una ricerca musicale basata principalmente sulla musica elettronica.
    Comet, dai richiami ambient e dall’atmosfera sognante, è il primo EP del suo recente progetto solista L I M